Coi social network che impazzano, l’informazione mordi e fuggi, le tempeste di retweet e l’isterica ricerca di follower ritrovarmi a scrivere con un respiro rilassato mi pare anacronistico, e anche una buona idea.
Mi piace immaginare questo nuovo blog come una vecchia caffetteria nascosta dietro a un angolo, frequentata da amici e da qualche avventore, dove si beve del buon caffè e ci si sente a casa. Senza fronzoli.
È un posto lontano dal rumore del traffico del Web e dal desiderio spasmodico di collezionare consensi fra la comunità del marketing o dei potenziali clienti.
Lo scrivo pensando a quelle tre o quattro persone che passando di qui avranno voglia di leggere qualche riga onesta, e magari conversare.
Ma questo blog è soprattutto per me. Perché da un po’ di tempo a questa parte scrivo troppo poco. Il mio lavoro si è spostato su concetti, strategie e presentazioni e mi sono accorto che ho perso confidenza con la scrittura.
Spero che sia come la macchina dell’espresso, quando non la usi per un po’ e la riaccendi e i primi caffè non sono il massimo. Ma poi il gusto ritorna quello di una volta. E magari migliora col tempo.