Che faccia ha la Marca-Essere?

Faccia Marca-Essere

Le due domande fondamentali che lavorando in sinergia fra loro danno forma alla Marca-Essere sono:

“Cosa è bene per l’uomo?”
“Come faccio a esprimere al massimo il mio talento?”

Una domanda guarda fuori mentre l’altra guarda dentro.

È come se la marca fosse generata da due correnti, una centrifuga che dal centro esplora l’esterno, e l’altra centripeta che dall’esterno si rivolge al centro.

Strategia-Essere: le forze della Marca-Essere

Le due domande dipendono una dall’altra. Nel chiedersi cosa è bene per l’uomo, la marca deve tenere in considerazione il proprio talento. Viceversa per sviluppare il proprio talento, la marca deve conoscere cosa è bene per l’uomo.
Per questo motivo le due correnti si compenetrano con un moto perpetuo.

Le forze della Marca-Essere

La Marca-Essere è un organismo adattivo.

Una marca che resta immobile diventa invisibile e muore. Ma anche una marca che si muove troppo muore, perché non ha abbastanza tempo per essere conosciuta e riconosciuta.

  • Ciò che di una marca non dovrebbe cambiare mai sono le sue Qualità Permanenti, come i valori su cui è stata fondata.
  • Le Qualità Contingenti sono invece quella parte della marca che si adatta ai mutamenti più o meno veloci del contesto in cui vive.
  • I mutamenti del contesto sono spesso innescati dalla considerazione di Bisogni emergenti o di bisogni finora ignorati.

La marca è sana quando il suo sistema raggiunge un equilibrio dinamico, ovvero quando rimane fedele alle sue qualità permanenti pur adattandosi in modo fluido e costruttivo ai mutamenti del contesto.

Strategia-Essere: lo schema della Marca-Essere

È importante notare che nel modello della Marca-Essere i Bisogni sono considerati come una parte integrante del sistema. Non sono quindi qualcosa da osservare e analizzare dall’esterno. Questa è una differenza di approccio strategico fondamentale per il processo di umanizzazione della marca.

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Tags: Strategia

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